mercoledì 14 luglio 2010

Alla fine della giornata quello che conta è essere felici.

Si si, è proprio così!

L'unica cosa che conta è proprio essere felici.

Ed io oggi lo sono.

La giornata in ambulatorio è andata proprio bene. Ho finito il turno senza nessuna chiamata fuori orario. Per la verità solo una. Ha chiamato una signora che ieri ha lasciato il curriculum (orale) per poter venire a lavorare da noi e già a meno di 24 ore si stava chiedendo come mai non fosse stata ancora chiamata...

Bha!... ma che hanno nella testa, le mosche?!

Ma alla fine, anche questo è bello.

Finito il turno. E' stata l'ora della passeggiata a cavallo.

Ma cosa ci può essere di più bello di un giro a cavallo con gli amici? (in effetti molte cose, ma per adesso mi sono intrippato con l'equitazione di campagna).

Ho fatto tanti sport nella mia vita... adesso è la volta del cavallo.

Dopo le 7 (di sera naturalmente), ci ritroviamo insieme ad altri 2 amici, per la solita passeggiata serale.

Insieme a me viene (sarebbe più opportuno dire, io vado insieme) un Ispettore di Polizia che chiameremo Addominali ed un imprenditore agricolo, che chiameremo il Professore.

Il perché ho scelto questi nomi ve lo dirò in un altro post.

Ormai abbiamo le tappe fisse.

Quando usciamo la prima cosa che facciamo, è recarci all'albero delle "Ficu millincianari", un varietà di fico dolcissime a forma di melanzane, da cui il nome (millinciana in siculo vuol dire melanzana), che fa i frutti tra giugno e luglio.
Passiamo poi all'albero delle pesche e per ultimo ai "cieusi", detti dagli italici gelsi.

In questo pellegrinaggio, insegniamo ai cavalli a stare fermi sotto gli alberi, mentre noi alleggeriamo i rami, assaggiando i frutti della produzione locale.

Mi sono sempre chiesto se sia legale, penso proprio di no, ma vuoi mettere il piacere di raccogliere un frutto a 2 metri di altezza, seduto comodo, cosa che non potresti fare mai senza scala?

La cosa bella delle campagne siciliane e che conservano ancora gli alberi da frutto che chissà quale nonno piantò 80 o 90 anni fa.
Le campagne che attraversiamo a cavallo sono del tutto abbandonate, ma gli alberi da frutto sono li, da anni.

Attorno agli alberi si vede uno strato soffice di frutti secchi che ricoprono il terreno, segno che da diverse stagioni nessuno raccoglie più la frutta.

Agli alberi di fico, la frutta non raccolta, rimane appesa, e moltissimi alberi sono pieni delle vecchie e delle nuove primizie, che la terra produce praticamente solo per noi.

Dove andiamo noi, si può andare praticamente solo a cavallo, in quanto le strade non esistono più e le sterpaglie sono talmente alte che a piedi un uomo non vedrebbe oltre il suo naso.

Questo per ora mi rende felice...

1 commento:

  1. bellissimoooooooooooo anche io vorrei andare a cavallo non ho mai fatto questa esperienza purtroppo by ada triberio

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