domenica 24 ottobre 2010

L'esame delle feci

Se qualcuno, all’età di sedici anni, mi avesse detto che avrei passato un’ora al giorno a guardare feci in sospensione al microscopio, e per giunta feci di cane, l’avrei mandato a quel paese.

Studente modello del Liceo Scientifico, appassionato di matematica, fisica ed informatica, tutto pensavo di fare, al di fuori del veterinario.
Lo sappiamo la vita è strana, ed eccomi qui...
Certo, per molti di voi la cosa sembrerà assurda, ma per me ora mai è un dato di fatto.
La vita ambulatoriale di un veterinario gira attorno alla cacca.
In parte perché a quello stronzo di un barbone della signora Xxxxx, gli scappa di espletare le sue funzioni organiche proprio nella mia sala d’aspetto (non poteva farla un’ora fa o fra mezz’ora. No! Lui deve farla proprio a casa mia), in parte perché gran parte delle malattie degli animali d’affezione passano attraverso lo stomaco.
La mia segretaria è ben istruita sulle domande da fare ai clienti al telefono che hanno un cane che sta male, ed una delle cose da chiedere sempre è: “fa la cacca?”, “e come la fa?”.
Normalmente i padroni si sbizzarriscono in descrizioni fantasiose, arrivando anche a mimare per telefono l’espletamento... Cose da rabbrividire...
Ritornando a noi, una delle cose che odio di più, è questo benedetto esame delle feci.
In realtà consiste nel far galleggiare le uova dei possibili parassiti intestinali, in una soluzione più pesante dell’acqua. Normalmente si usa Nitrato di Sodio per arricchire l’acqua.
Il concetto di base però e la preparazione del campione.
Immaginate!
Qualcuno mi porta le feci del proprio animale. Io le prendo, le osservo con attenzione, scelgo il pezzo più adatto per l’esame. Lo trituro fino a farlo diventare una cremina, poi lo filtro e lo metto in una provetta, lo centrifugo per cinque minuti. Prendo una goccia dal menisco, la metto su di un vetrino porta oggetti e la guardo a cento ingrandimenti attraverso il microscopio. Facile no? 
Spiegato anche il motivo perché ad ogni tirocinante o volontario che ci venga ad aiutare in clinica è la prima cosa che gli insegno a fare!
Sul dove ed il come la gente porti la cacca, si potrebbe scrivere un libro, ma mi limiterò solo a qualche piccola chicca.
Qualcuno mi porta l’intera produzione giornaliera. Un sacchetto del pane pieno di benemeriti e vi chiede pure :”Dottore, ma quella un po’ più chiara l’ha vista?”.
Premesso che da un sacchetto di cacca, voglio sapere chi di voi si mette a fare un esame colorimetrico, per definire le variazioni del marrone. In secondo luogo, le feci dopo alcune ore imbruniscono, effetto dell’ossidazione della biliverdina, quindi alla fine sono scure tutte uguali. 
Ora il fatto è, ma sta gente dice sul serio?
Altri invece mi portano una lacrima di cacca, presa con la punta di un cottonfioc, avvolta in tantissimo strati di carta igienica, dentro almeno a due sacchetti, e me la fa trovare, senza scritta, legata alla maniglia della porta. Poi chiama! Come se parlasse di un carico di droga con il telefono sotto controllo: “allora, com’è?”.
Com’è cosa? E lì mille discussioni per non dire la parola cacca.
Come recipiente per il trasporto si usa di tutto. Pochissimi eletti utilizzano il recipiente della farmacia con cucchiaino per il campionamento, per il resto si vede di tutto, bicchieri di plastica per il caffè, vasetti di omogeneizzato, vasetti del caviale, vasetti di nutella, della marmellata... proprio di tutto. Anche pezzi di copertina dove gli animali hanno sporcato.
Il perché il proprietario richiede un esame delle feci?
Questo è vero! il 99% delle volte sono io a chiedere un campione di feci. Il rimante 1%, vuole un parere sullo stato delle feci del proprio animale.
E noi veterinari da queste sacrosante feci cosa vediamo?
In realtà tantissime cose. Tutto un mondo di parassiti vive nelle feci dei nostri animali, e causa malattia. Per fortuna quasi sempre la stessa malattia, la diarrea.
La diarrea, può essere solo un problema per il proprietario, costretto a pulire il salotto da cotanta lorderia, o in alcuni casi può essere gravissima e condurre alla morte. Direte, vero??? Vero, vero... ma questo è per un altro post.
Me lo chiedo anch’io: “i cuccioli, anche nati nelle migliori famiglie hanno i vermi!”.
Ma dove li prendono? I proprietari me lo chiedono sempre, ed io gli rispondo, “dal latte della mamma!”.
E questo basta a quietare gli animi. Ma la verità a cui non so rispondere è, ma la mamma dove li prende i vermi? Se la mamma viene a farsi sverminare due volte l’anno, vive praticamente fra il salotto di casa ed il letto del figlio piccolo, non esce di casa perché si sporca i piedi, non vede altri cani altrimenti se li mangia, questi vermi da dove saltano fuori.
Passi l’infestazione da Dipilidium che si prende ingoiando le pulci, passi la coccidiosi che si prende mangiando la cacca di uccelli, ma gli ascaridi, quei vermoni lunghi 40 cm, come cavolo li prendono?
Fino ad ora non l’ho mai capito!   
Alla prossima!
CheParlandoDiQuesteCoseMiéVenutaVogliaDiUnPanino